Le cena all’Home Restaurant il Baffo è più di una risposta all’attuale crisi nell'ottica della sharing economy e del consumo collaborativo, è un vero e proprio evento culturale.
Il menù è fisso (anche nel prezzo), varia mese per mese, è scelto dallo chef ed è visionabile nella sezione “menù del mese”. La degustazione comprende normalmente un piccolo antipasto, due primi in degustazione, un secondo e un dessert (sono compresi pane, acqua del Sindaco liscia o gasata e coperto). A scelta dello chef il primo e il secondo possono essere sostituiti da un piatto unico e il menù può durare più a lungo o più brevemente della prevista mensilità. Le materie prime che compongono il menù sono tutte di altissima qualità, selezionate dando preferenza (ove possibile) a quelle a Km zero, a metodiche di allevamento/coltura biologica e all’uso di grassi (se aggiuntivi) polinsaturi. Le preparazioni avvengono nel rispetto dei cicli stagionali, infatti, a seconda della stagione più adatta per gli ingredienti, potrete gustare i più tipici piatti lombardi alcuni dei quali stanno purtroppo “scomparendo” dalle nostre tavole e dall’attività di ristorazione, come:
- la cassoeula, detta anche bottaggio, tradizionale piatto invernale a base di cavolo verza detto anche cavolo di Milano, costine, verzini e cotenna, tutto rigorosamente di maiale. E' il piatto forte della casa.
- Il pancot maridaa, tradizionale zuppa lombarda invernale a base di pane raffermo, brodo di carne, uova e grana padano, molto simile alla zuppa gallurese (Sardegna).
- il risott all’oss büs cum la gremulada, tipico risotto giallo con l’ossobuco servito con la tipica salsina con zeste di limone;
- risotto con le quaglie, nella versione lombarda il risotto è naturalmente giallo (alla milanese) servito con quaglie arrotolate nella pancetta e servite con roux bruno di cottura;
- zuppa di porcini al profumo di timo; piatto delle montagne lombarde a base di brodo e funghi porcini;
- zuppa di cipolle, tipico piatto (di importazione francese) della cucina contadina eseguito con la cipolla bianca di Brunate (località del comasco);
- salmì di cinghiale o lepre, piatto tipico della stagione invernale a base di selvaggina delle valli lombarde marinata almeno 48 ore in vino nero ed aromi, servito con polenta;
- pizzoccheri, tipico piatto della tradizione contadina con base farina saraceno (mix con farina bianca), burro il tutto arricchito dai gustosi formaggi valtellinesi dop Casera, Bitto e/o Scimudìn, patate e verza;
- gnocchi mantovani, tipici gnocchi “dolci” al cucchiaio a base di zucca cotta impastata con farina bianca conditi con crema di pomodoro e basilico o burro e salvia;
- crespelle prosciutto e formaggio, piatto con a base latte, farina bianca, uova, burro, spezie, e prosciutto cotto;
- coniglio in porchetta o in agrodolce;
- bollito misto servito con salse e marmellate fatte in casa o mostarda di Cremona;
- spiedo e grigliate (carne, pesce, verdure),
- trota in bellavista, tipico piatto a base di pesce di lago spinato e lessato (trota salmonata) guarnita di insalata russa;
- ma vi potrà capitare anche qualcosa di furestè (forestiero) come: vitello tonnato, uova babette & insalata russa (quest’ultime anche nella versione vegana (**), lasagne al pesto con basilico Km. O (anche in versione vegana (**), paella alla valenciana, e … tanto altro come i canederli allo speck, piatto tipico tirolese a base di pane raffermo rammollato nel latte, insaporito da soffritto, spezie e dadolata di speck. Il piatto non è della tradizione lombarda ma viene eseguito in onore al cognome dello chef e riproposto in versione lombardo-trentina coniugando il tipico gnocco a una zuppa di cipolla bianca con aroma d'arancio.
(**) E’ possibile concordare un menù vegano, vegetariano, gluten free o altro, purché il gruppo di ospiti sia omogeneo (menù uguale per tutti) e la prenotazione sia effettuata almeno con una decina di giorni di anticipo.